Si trova discosta dal centro, in un’area rurale a ponente dell’abitato.
È citata per la prima volta nel 1181, in un documento del capitolo della cattedrale di Treviso. Nello scritto si legge che la chiesa godeva di un proprio beneficio e che il suo sacerdote poteva fregiarsi del titolo di rettore. Fu comunque una cappella dipendente dalla pieve di Rustega sino all’erezione della parrocchia autonoma.
L’edificio attuale risale a una ricostruzione del 1620 su iniziativa dell’allora parroco don Bernardino Rocca. Altri interventi si ebbero nei secoli successivi: tra questi il rifacimento del pavimento in pietra di Chiampo (1845) e la ricostruzione del campanile (dal 1910).
Sin dal Settecento, tuttavia, la struttura si mostrava inadeguata ad accogliere la crescente popolazione. Con il tempo, inoltre, si aggiunse la necessità di un costoso restauro che indusse la comunità a costruire una nuova chiesa piuttosto che intervenire su quella preesistente.Nel 1956, tuttavia, ne iniziò un drastico recupero grazie all’interessamento della Soprintendenza ai Monumenti.