VADEMECUM PER UNA SETTIMANA SANTA “SPECIALE”

Come tutti sappiamo quest’anno, dopo la Quaresima, anche la Settimana Santa sarà vissuta sotto il regime delle restrizioni sanitarie a causa del “coronavirus”. Questo non deve far diminuire in noi cristiani l’intensità del momento, anche se lo vivremo con modalità diverse.

Il Vescovo ci è vicino e noi vogliamo essere vicini a lui

In questi giorni il Vescovo si è fatto vicino a noi sacerdoti e tramite noi, con queste righe, a tutti voi cari fedeli e ci ha voluto ricordare, oltre al suo affetto e la sua stima, anche alcuni messaggi importanti:

  • CURA DELL’ANIMA E DEL CORPO. Le ristrettezze sanitarie sono accettate e condivise dalla Chiesa perché essa si preoccupa certo principalmente della “salvezza dell’anima”, ma essendo ognuno di noi “creatura di Dio” è anche un corpo che va curato e salvaguardato il più possibile. La Chiesa quindi non può non occuparsi anche del corpo e della sua salute, come testimonia la tanta attenzione alla carità avuta nei secoli e anche nei giorni nostri.
  • I TESORI DELLA CHIESA. La Chiesa, guidata dai suoi apostoli e i loro successori in unione con il Papa, ha ricevuto da Gesù Risorto dei “tesori” e tra questi i sacramenti (in particolare Eucaristia, Riconciliazione e Unzione degli Infermi), che in questo tempo non possiamo vivere in modo ordinario.
  • DISPONIBILI IN FORMA STRAORDINARIA. Questo non ci impedisce di ottenere il “bene spirituale” dei sacramenti anche in questo tempo particolare, in forma appunto “straordinaria”, quella del “desiderio”, in attesa di poter tornare a riceverli in pienezza più avanti. È un dono straordinario che Cristo ha affidato alla Chiesa, custode di questi tesori e che essa in questi tempi ci mette a disposizione. Ricordiamoci però di non banalizzare la forma ordinaria alla quale saremo chiamati a tornare superata l’emergenza.
  • IN COMUNIONE CON IL NOSTRO VESCOVO MICHELE. È la prima Pasqua che trascorre con noi e la deve trascorrere “lontano” da noi con il corpo, ma vicino con il cuore. Per questo il Vescovo chiede a tutti i fedeli e ai sacerdoti di favorire il più possibile che le celebrazioni, soprattutto del Triduo pasquale, possano essere vissute in comunione con lui tramite la Televisione e i social network.

Doni “straordinari” in modo straordinario

Come dicevo prima ci sono dei doni straordinari, i sacramenti, che non possiamo ricevere in questo tempo particolare, come l’Eucarestia a Messa e la Confessione (anche l’Unzione degli Infermi). Viviamoli con profondo desiderio e l’impegno, appena possibile, di poter riprendere questi incontri speciali con Gesù.

  • PASQUA IN FAMIGLIA. Ogni famiglia potrà vivere con alcuni segni e preghiere particolari (saranno disponibili nelle varie forme descritte alla fine di questo volantino). Non solo è un’opportunità straordinaria, per cui sarà vera Pasqua pur senza ricevere l’Eucarestia (secondo le condizioni prima descritte), ma sarà anche occasione di scoperta (o riscoperta) del pregare in famiglia che vi invito a custodire per gli anni a venire. Celebrazione in famiglia e Messa alla televisione sono in qualche modo complementari, ma se doveste scegliere, privilegiate la preghiera in famiglia.
  • MESSA IN TELEVISIONE O IN STREAMING. Vivremo le celebrazioni in questo modo, quelle del Papa, quelle del Vescovo, anche alcune dalla parrocchia. Venerdì Santo e Veglia della notte di Pasqua non saranno trasmesse dalla parrocchia perché siamo tutti invitati a unirci in comunione con il Vescovo Michele. Noi sacerdoti le celebreremo a porte chiuse allo stesso orario proprio per sottolineare questa unione. La Veglia pasquale in particolare ci vedrà insieme tutti i sacerdoti della Collaborazione pastorale Antoniana celebrare a Camposampiero.
  • DOVE CONFESSARSI? Quest’anno la confessione non potrà essere celebrata individualmente, ognuno trovi un po’ di tempo (anche per questo ci saranno dei sussidi che troverete nelle consuete forme) per fare silenzio, un esame di coscienza e, come ci ha ricordato il Papa, possiamo ottenere in via straordinaria il perdono dei peccati gravi facendo una sincera richiesta di perdono, accompagnata dal desiderio e dall’impegno di confessarsi appena possibile; per i peccati non gravi, in forma ordinaria resta valida la forma semplice della richiesta di perdono individuale, come pure resta vero che anche per essi è utile, anche se non necessaria, la confessione sacramentale.

Doni “straordinari” in modo ordinario

Non dimentichiamo però che i doni “straordinari” che il Signore ci ha fatto sono anche altri per cui in questo tempo siamo chiamati a continuare a viverli con impegno e intensità maggiore.

  • LA PAROLA DI DIO. Mai come in questa occasione siamo provocati e invitati a riscoprire personalmente e in famiglia l’importanza della Parola di Dio, da leggere, meditare, pregare. Per essa serve pazienza, silenzio, perseveranza, gradualità. Non tutto e subito. Non tutto a tutti. Bambini, ragazzi e giovani hanno modalità loro proprie per accostarla. Noi adulti siamo inviati a riscoprirla probabilmente e soprattutto a non dimenticarla, passata l’emergenza del coronavirus.
  • LA CARITA’. Non dimentichiamo che è anche e soprattutto nel fratello, specialmente povero, che noi possiamo incontrare Gesù, come lui stesso ci ha ricordato. Possiamo farci prossimi in tanti modi, eccone alcuni da non trascurare:
    • In famiglia: aiutiamoci tra generazioni, nipoti, figli, genitori, nonni. E se non siamo insieme, telefoniamoci.
    • Tra vicini di casa: è l’occasione per scoprire chi ha bisogno e chi è più povero e solo, con le dovute attenzioni sanitarie.
    • Le iniziative di carità:
      • In questi giorni ci sono tante occasioni per aiutare la sanità del nostro ospedale e di tutta Italia, facciamolo secondo le forme e le necessità che riteniamo più utili.
      • Non dimentichiamo l’aiuto ai paesi poveri. La colletta “Un pane per amor di Dio” promossa in chiesa è per le missioni diocesane (Ciad, Paraguay e Brasile) non è raggiungibile, potete fare una offerta sul conto della parrocchia specificando la causale: “colletta un pane per amor di Dio” (iban: IT08Q0306909606100000135306).
      • Per i bambini e ragazzi del catechismo ricordo il salvadanaio per i bambini sordi di Betlemme “Aiutiamoli a sentire la speranza”. Nella prima Messa con potremo tornare a celebrare insieme vi daremo istruzioni per raccoglierli.
    • IL DIGIUNO. È una delle attenzioni che la Chiesa ci ricorda e che sempre dobbiamo riscoprire. Quello dai cibi raffinati e quello da tutto ciò che è superfluo e ci distrae dal Signore. Ricordo l’impegno al digiuno del Venerdì Santo per i maggiorenni (almeno un pasto), obbligatorio, e quello del Sabato Santo, facoltativo. Poi ognuno trovi i tempi e le forme sue proprie. È rinuncia a qualcosa per fare spazio a Dio!
    • LA PREGHIERA. Dovremo avere più tempo, o trovarlo, da dedicare alla preghiera in questa settimana. Non ci saranno le 40 ore o la possibilità di venire in chiesa, però ci sono tanti aiuti, sussidi, opportunità. Vivete le proposte per il Triduo che arrivano dalla nostra diocesi (vedi sotto), poi ognuno si ritagli il suo tempo di preghiera personale. Magari ogni giorno.
    • IL SILENZIO. Non dimentichiamolo, noi adulti soprattutto. È la condizione fondamentale per un vero incontro con il Signore, nella preghiera, è un digiuno fondamentale per fare spazio a Dio, è occasione per mettere ordine nella nostra coscienza e prepararci a chiedere perdono. Quest’anno forse non sarà semplice in casa, ma forse potrebbero esserci delle occasioni in più. Ognuno vedrà e come e quanto.

Gli strumenti utili per vivere la Settimana Santa

Tutti gli strumenti utili che la diocesi e la parrocchia realizzeranno li potrete trovare in questo modo:

  • Nel sito della diocesi di Treviso: diocesitv.it.
  • Nel sito del La Vita del Popolo: lavitadelpopolo.it.
  • Tramite messaggi WhatsApp che saranno fatti girare tra gli operatori parrocchiali.
  • In chiesa troverete le copie cartacee, se avrete modo di passare rispettando le attenzioni sanitaria.

Concludo questi appunti, che spero possano esservi stati utili, augurandovi di cuore di vivere una buona Settimana Santa, anche se “straordinaria”, ma forse, proprio per questo, un dono di Dio per il nostro bene; mentre continuiamo a pregare per le vittime, i malati, gli operatori sanitari, tutti gli uomini e donne impegnati in questa emergenza sanitaria in Italia e nel mondo.

VADEMECUM PER UNA SETTIMANA SANTA “SPECIALE”